UN GIORNO ATTRAVERSO LE VIE DEI PASTORI

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LA VITA ESSENZIALE DEI PASTORI

Giuseppe si sveglia ogni mattina alle 5:30, perché la scuola inizia alle 8:00 ma lui per arrivarci impiega due ore: prima a piedi alla stazione e poi il tempo che il treno impiega ad arrivare. Così ogni giorno fa colazione, si fa la doccia, si veste, e si incammina. E’ una routine pesante, ma lui è stato abituato così, quindi neanche ci fa caso. Arrivato a scuola si siede nel suo banchetto, accanto a Salvatore, che è il suo amico del cuore. Con gli altri Giuseppe non ci si trova molto bene, ma non per volere suo, ma perché hanno dei caratteri incompatibili Ad esempio Giuseppe la merenda se la porta da casa: un panino preparato ogni mattina con quello che di fresco c’è a casa, spesso sono formaggi, che vengono preparati all’alba dopo la mungitura. Ma gli altri bambini no: ogni giorno hanno 5 euro dei genitori e si comprano le patatine fritte davanti scuola, e una quantità di caramelle di tutti i tipi. Giuseppe questa cosa proprio non la capisce, e certe volte si fa i calcoli di quanti sono tutti quei soldi in un intero anno, e rimane senza parole. Lui di sicuro ci comprerebbe solo l’essenziale, e se ne fregherebbe di comprarsi tutte quelle caramelle, così da conservare ogni giorno qualche soldino. Una volta li hanno pure presi in giro perché sono arrivati tardi a scuola per un ritardo del treno.

<<Ma perché venite a scuola con il treno? Ma dove abitate in mezzo al bosco?>>

e via di risate di gruppo. Ma loro non sanno che Giuseppe e Salvatore sono contenti così, perché dopo scuola, quando tutti camminano in mezzo alle macchine e tornano nelle loro case di città, loro si godono il panorama dal treno: scorrono immagini di verde, campi, e finalmente arrivano alla stazione. Scendono per tornare a casa e l’aria è un’altra aria, è aria fresca, pulita, e loro la sentono un po’ come una cosa che gli appartiene. Loro guardano fuori dalla porta e vedono l’immensità, la libertà di un campo, l’apertura. Spesso invece in città, c’è tanta chiusura, in tutti i sensi.

E allora Giuseppe e Salvatore si reputano tanto fortunati, e pensano che ognuno, anche per poco, dovrebbe provare a vivere così, per essere felice.

PastoriUna vita all’aperto, immersi nella natura dove il tempo è fermo alle antiche tradizioni; al lavoro manuale, lontano dalle grandi città caotiche, dove si mangia ciò che si produce…ecco come si svolge la vita dei pastori siciliani, la cui quotidianità permette all’antica tradizione di persistere.

Immerso nel verde delle Madonie, c’è uno dei luoghi più caratteristici dell’intero territorio, rappresentativo di un’arte antica, quella casearia: benvenuti al marcatu!

All’interno di un’area montana molto estesa, il pastore mostrerà ai visitatori come mungere gli animali e, con il latte ottenuto, inizierà a produrre la ricotta e la pasta filata.

 

Pastori

Parte integrante dell’esperienza è quella della pratica: i visitatori, infatti, potranno cimentarsi con la mungitura e con la produzione del formaggio nel tradizionale caseggiato esterno con focolare a legna.

A seguire, si pranzerà tutti insieme, in compagnia del Ted Francesco, all’interno del pagghiaru, costruzione di pietra e paglia tipica dei mercati.

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