LA RACCOLTA DELLE OLIVE, CUORE VERDE DELLA TERRA.

To start the day in the best way, enjoythe extraordinary buffetbreakfast in the our courtyard caressed

IL RITO DELLA RACCOLTA.

La famiglia Gallo si era dispersa qua e là: i nonni erano rimasti a Castelbuono, i figli erano andati a vivere a Palermo con le mogli ed i nipoti più piccoli, i nipoti più grandi erano emigrati quasi tutti a Milano e Roma per lavoro o per studio. Si riunivano tutti in poche occasioni: Natale, anniversario dei nonni, ma più importante di tutti era il momento della raccolta delle olive e della realizzazione dell’olio. La magia si ripeteva ogni mese di Ottobre. Quando i nipoti scendevano per la ricorrenza tanto amata dai nonni, i colleghi stentavano a crederci.

<<Ma davvero vi riunite per fare l’olio e raccogliere le olive tutti insieme? Non potreste incaricare qualcun altro?>>.

Ma loro, sapevano che non si trattava solo dell’atto in sé: per loro era un rito. Allora ognuno riservava le proprie ferie, le proprie vacanze da prendere in quel periodo, così da poter partecipare all’evento ad ogni costo. Quando si incontravano era subito festa e gioia, soprattutto per gli anziani di casa, che accoglievano i venti ospiti tra figli, mogli, nipoti, a braccia aperte, dopo aver atteso quel momento per tutto l’anno. Il nonno faceva il duro e sollecitava tutti a prepararsi e sistemarsi in fretta,

<<che le olive un s’arricuogghiunu suli>>.

I figli lo prendevano in giro:

<< Papà dieci minuti, dacci il tempo di salutarci con calma.>>

Poi, appena tutti erano pronti, via verso i grandi campi che circondavano la proprietà, ognuno con una grande cesta in vimini: i bimbi con il compito di raccogliere quelle dai rami più bassi e le sfortunate cascate a terra; gli adulti con le scale si addentravano tra i rami più alti. La nonna seguiva i primi dieci minuti, e poi chiamava Maria, Patrizia e Rossella, le mogli dei figli, e si sedevano tutte e tre all’ombra del melograno a bere una limonata fatta da lei.

<<Noi facciamo già così tanto, facciamo lavorare agli uomini una volta tanto.>>

E si godevano lo spettacolo. Durava delle ore, sotto il caldo cocente, ma nessuno osava smettere: il nonno a ottant’anni suonati continuava senza mai fermarsi, e avrebbe rimproverato di “lagnusìa” chiunque si fosse lamentato. Poi il pranzo nella lunga tavolata con al centro il pentolone di pasta con la salsa, e si procedeva subito dopo a portare il raccolto nel frantoio dove si realizzava il tanto amato olio.

Era un rituale che a molti poteva apparire insolito, ma ogni partecipante, ogni familiare sapeva che non era così: per loro quel rito annuale era la cosa più normale e giusta che ci fosse, era l’essenza del loro essere una famiglia unita nonostante le distanze, era l’essenza della loro sicilianità che non si sarebbe mai persa, nonostante le vite lontani da casa.

Rappresentata in un suo dipinto dal celebre Vincent Van Gogh, la raccolta delle olive è un’attività legata alla tradizione delle famiglie da secoli.

Le famiglie madonite erano solite raccogliere le olive a mano e questo momento era occasione di riunione tra parenti, che si occupavano poi di portarle al frantoio per ottenere dell’ottimo olio che veniva distribuito in seguito ai collaboratori oppure venduto, conservandone però grandi scorte per la famiglia che poteva così usufruirne durante la restante parte dell’anno.

Ad oggi c’è ancora chi si riunisce per effettuare la raccolta, rigorosamente a mano, seppur con l’ausilio di reti… ed oggi come allora vi è ancora allegria che accompagna l’attività, come quella dei più piccoli che fanno ancora a gara a chi riesce a raccogliere i frutti dai rami più alti.

L’esperienza offerta dal Ted Francesco prevede la raccolta delle olive e il successivo pranzo con prodotti locali e a km 0.

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