Basilicata meraviglia italiana

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“La Basilicata è una regione dai vasti orizzonti e dai profondi silenzi, dove i verdi pascoli contrastano con le gialle distese di grano. Dove il paesaggio ha una sua nostalgica e aspra bellezza, con luoghi ancora immutati che pare siano stati dimenticati dal tempo.”
(Andrea Cerreteli)

Basilicata

Anticamente chiamata Lucania, da “lucus” per i suoi boschi, la Basilicata è una regione misteriosa, tant’è che nessuno dei suoi visitatori può sottrarsi all’incanto. Caratterizzata dalla varietà di paesaggi che offre, grandi parchi, riserve protette come il Pollino, la più estesa del territorio Italiano, campi, montagne, è il trionfo della biodiversità, dove è facile incontrare lupi, caprioli, volpi, ricci e tanti altri animali, il tutto incorniciato tra alcune delle vette più alte del Sud Italia.

La Basilicata rappresenta nel territorio italiano una delle realtà naturalistiche che meno ha risentito (in quanto semi-sconosciuta) del fisiologico “inquinamento del flusso turistico” tipico delle aree più battute.

La Basilicata, mantiene così, la sua bellezza tutta genuina.
Il riflesso di questa natura pura e incantata, traspare anche nelle leggende della tradizione popolare; tra queste, una delle più conosciute è quella del “Monachicchio “che come protagonista vede un bambino, che tale resterà per sempre, un piccolo Peter pan di Lucania.

La leggenda narra infatti, che si aggiri per la Lucania lo spiritello di un bambino morto ancor prima di essere stato battezzato. Il bambino si aggirerebbe per la regione, per infastidire con svariati dispetti i suoi abitanti più grandi e soffermarsi a giocare con i più piccini. Si rincorre con i bimbi lucani e porta sempre con sé “u cuppulicchi”, un cappellino dove conserva monete d’oro. Dopo aver passato le giornate e talvolta anche le nottate a giocare e infastidire gli adulti come meglio crede, ad esempio, annodando le code degli animali, o facendo il solletico a
chi dorme, o ancora, sussurrando parole alle orecchie delle belle ragazzine, si ritira nella sua grotta, tra le distese lucane, dove nasconde il grande tesoro.

Chi racconta dello spiritello lo fa con affetto, il “monachicchio” è stato adottato da tutta la comunità, è il figlio più birbante e magari anche per questo tanto amato. “(…) esseri piccolissimi, allegri, aerei, corrono qua e là, e il loro maggiore piacere è di fare ai cristiani ogni sorta di dispetti. Fanno il solletico sotto i piedi…danno pizzicotti … e fischiano come zanzare. Ma sono innocenti: i loro malanni non sono ai seri, hanno sempre l’aspetto di un gioco (…) “ (Carlo Levi nel “ Cristo si è fermato ad Eboli”).

Si tratta di una regione ricca di scenari e paesaggi che suscitano stupore ed emozioni contrastanti, non solo Parchi meravigliosi, ma anche paesini che sovrastano i colli, da Craso il paese fantasma al Vulture circondato dai laghi di Monticchio e dalle Cascate di San Fele.

Si tratta di una regione ricca di scenari e paesaggi che suscitano stupore ed emozioni contrastanti, non solo Parchi meravigliosi, ma anche paesini che sovrastano i colli, da Craso il paese fantasma al Vulture circondato dai laghi di Monticchio e dalle Cascate di San Fele.

Basilicata

E poi la città di Matera, nota in tutto il mondo. Situata in un affioramento roccioso è famosa per i suoi “sassi “, ovvero due quartieri ricavati tramite una particolare forma di architettura rupestre, nominati patrimonio Unescoe definiti dei veri e propri paesaggi culturali. Matera non è passata inosservata certo hai grandi del cinema, tanto che, più che sceglierla da sfondo l’abbiano ingaggiata nel ruolo di “quasi cooprotagonista”, come nel capolavoro “La Passione di Cristo”, di Mel Gibson, girato proprio lì, o come per “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, girato tra i Sassi di Matera e il Castello di Lagopesole, antica dimora di Manfredi di Svevia.

Basilicata

Proprio il Castello di Lagopesole dove si narra circoli ancora lo spirito della moglie di Manfredi di Svevia, la bella Elena Degli Angeli, ancora una volta, uno spirito che pur staccatosi dal corpo non riesce a fare a meno della Basilicata, che sia equiparabile ad un angolo del paradiso? (elemento da tenere in considerazione nella scelta della meta del prossimo Viaggio).

Basilicata non è solo verde a perdita d’occhio, essendo bagnata dal Tirreno e dallo Ionio si tinge di blu e tra un tuffo a Maratea e uno a Metaponto, siamo a un passo dalla cultura classica, proprio a Metaponto è possibile visitare alcuni siti archeologici della Magna Grecia dal valore inestimabile.

Conoscere tutte queste meraviglie e vivere le esperienze che offre il territorio lucano comporta un notevole dispendio calorico; certo è che non si corre comunque il rischio di tornare a casa smagriti, anzi; la tradizione culinaria della Basilicata propone una varietà di piatti ed eccellenze enogastronomiche e a marchio di qualità davvero per tutti i gusti. Il Caciocavallo Silano DOP è una bontà imperdibile, così come lo sono i Fusilli al ferretto con cacioricotta e peperoni ‘cruschi’, di questi non perdetevi la ricetta, meglio ancora, imparate a preparare i fusilli al ferretto e ricordate di farvi svelare il segreto dei peperoni “cruschi”, i peperoni croccanti come chips.

E’ dove la pasta viene ancora fatta in casa: i cavatelli, le orecchiette e le lagane, anche dette “ piatto del brigante “. Ogni piatto contiene un pizzico di tradizione : l’agnello alla contadina, saporito o al tegame; la zucca lunga sposata, la ciambotta lucana, il baccalà avigliano e i panzerotti.

E’ tradizione e bellezza incontaminata che si preservano dal tempo. Le storie che narrano di spiriti che vi si aggirino ancora sono tante, e forse proprio perché è un luogo dove l’antico non perde il suo valore; dove l’antico è autentico e non deve cambiare. Regala cultura ovunque si cammini e ovunque si ammirino le sue bellezze. E’ originale proprio perché è rimasta così, com’è nata.

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