LA LEGGENDA DELLE SETTE FATE.
“…La notti cci vinìanu sette donni di fora, tutti una cchiu bedda di ‘n’àutra. Sti donni si purtavanu quarchi omu o puramenti quarchi fimmina chi cci parìa a iddi, e cci facianu vidiri cosi mai visti: balli, sònura, cummiti, cosi granni. E vonnu diri puru ca si li purtavanu supra mari, fora fora, e li facianu caminari supra l’acqua senza vagnàrisi.…“
(Giuseppe Pitrè in “Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo siciliano”.)
Il quartiere di Ballarò, dove ha sede l’omonimo mercato, ha un fascino molto particolare.
Capita di trovarsi lì e di immergersi nell’immediato in una dimensione pittoresca, che sa di antico, di autentico.
In questo quadro tutto a colori si ambientano storie curiose e misteriose, come quella delle Sette Fate, che si ambienterebbe appunto presso Piazzetta Sette Fate, di fronte il Monastero di Santa Chiara.
Si narra che qui, ogni notte, si riunissero sette donne, dotate delle più svariate capacità, abili in ogni arte ed estremamente belle.
Ci si chiese per molto se fossero umane o streghe, dati i poteri particolari..
Le sette fate portavano con sé, nelle notti a Ballarò, talvolta uomini e talvolta donne, ora per fare del bene, mostrandogli le loro doti canore, ballando con loro, facendogli visitare luoghi nascosti e vivere esperienze speciali; qualche volta per fare del male, punendo chi, avendo attuato comportamenti disdicevoli, meritava di trovare castigo.
Si presume fossero mandate a svolgere questi ruoli da una Madre, che risiedeva invece a Messina.
Nonostante l’aura misteriosa che circonda la leggenda, non c’è nulla da temere, e per questo in molti non si sono tirati indietro nel visitare il luogo nella notte nella speranza di incontrarle…. Sempre che non si sia attuato un comportamento sbagliato, e si tema una punizione!
L’esperienza di visitare un mercato siciliano, di attraversare i vicoli storici nei quali prende forma, di lasciarsi stupire dall’arcobaleno di colori che regala tra i suoi frutti ed i banchetti tipici, senz’altro è difficile che possa essere dimenticata. Gli odori del pane e “panelle”, delle “stigghiole”, delle spremute d’arancia fresche, la bellezza dei canditi sui cannoli, il rosso dei gamberi di Mazara. Ma se non fosse già abbastanza tenere impressi nella mente i ricordi olfattivi e visivi, ciò che in realtà è più coinvolgente è quello che in questi pittoreschi mercati si può ascoltare.
Senza troppi sforzi si potranno infatti udire le voci dei venditori di Ballarò, il loro “abbannìo”, con cui attraggono al proprio banco i clienti. Voci che chiamano a sé, voci che in realtà diventano quasi dei canti. La bellezza non è solo in ciò che viene venduto, ma anche in chi lo vende con passione.
La TED Sara , canta e incanta, racconta della tradizione popolare dei personaggi protagonisti dei meravigliosi mercati palermitani, descrivendone le fantastiche vicende, gli usi antichi e contemporanei. Un tuffo nei colori, nei profumi e nei sapori di Palermo, con Sara Cappello, la sua Cantastorie, un’esperienza con un anima vibrante, una di quelle che poi si ricordano per sempre.